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al testo di Maria Musik
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toglievi gli occhiali e Pesca Rosa diceva che occhi grandi che hai! sono una civetta. Rispondevi. naso a naso ruotavano le teste una in senso orario l’altra in antiorario e il tuo minuscolo orologio da polso scoccava risate argentine.
e venne il giorno buio. la vista abbandonò, fedifraga le tue perle nere. Pesca Rosa pensava come farai, Civetta senza le tue amate righe misteriose? non tolse i tomi di filosofia dal comodino gravido di pensiero ma li sposò a un registratore che leggesse per te ad alta voce.
e venne il giorno vuoto. Demenza, la ladra d’intelletto cavò il terzo occhio alla Civetta le perle nere persero la profondità e si vide il buco lasciato dal suo dardo al centro della fronte distesa. Pesca Rosa cambiò nome immergendosi nel fonte del Nulla e scoprì che Amore sorride sulle labbra secche degli stolti. |
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